La proposta per l’antico “GHETTO EBRAICO“, ormai inesistente, offre una soluzione all’incerto valore dei pochi ritrovamenti archeologici e alla necessità richiesta dal concorso di edilizia sovvenzionata. Il progetto sviluppa l’idea dello spazio abitato DENSO come una caratteristica della nostra società abituata più allo spazio denso che al vuoto, all’incrocio con altre persone più che all’esperienza individuale. Si propone di inserire un piano INTROVERSO, dove ubicare le unità abitative, rialzato rispetto alla quota delle rovine, in modo da permettere la presenza di uno spazio pubblico inferiore. Il luogo coperto sarà organizzato secondo un concetto più contemporaneo di spazio pubblico, offrendo spazi amministrativi, laboratori di archeologia o spazi commerciali che meglio si adattano ai fenomeni attuali e alle configurazioni effimere che presenta la nostra società. L’estradosso di questo elemento introverso è costituito da piani inclinati accessibili che s’inseriscono nei vuoti urbani, mantenendo un ritmo di copertura in relazione con i tetti circostanti. Il risultato proposto è uno spazio che si sviluppa dall’analisi di un’architettura pubblica e residenziale che ricerca protezione dal clima variabile chiudendosi all’esterno e aprendo cortili interni per l’entrata di luce. Questo concetto trova radici più profonde nella città musulmana e nelle sue successive modificazioni dovute a un’architettura spontanea che ha costruito intere città.
data: 2005 · cliente: EPSA, SA · stato: concorso · sito: Jaen (Spagna)